A cura di Paola Laura
Fabbri
Già vegan in origine.
si
tratta di un dolce napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie. Il roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante
simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. La
sua preparazione più antica risale al 1320 a opera delle monache del Real Convento della Maddalena. Il
nome roccocò, Roccia
Artificiale,deriva dal termine francese rocaille per via della forma barocca e tondeggiante simile a una conchiglia arrotondata. Sulle origini Trecentesche di questo dolce ci
sono dei dubbi, almeno secondo il presentatore di questo video
https://www.youtube.com/watch?v=WLoQw4xX6MQ
I rococò si consumano ammorbidendoli in un buon vino da meditazione,
nel vermut,nel marsala. A Napoli è il dolce che e conclude il pranzo
dell’8 dicembre, il giorno della e che accompagna tutte le feste natalizie
Ho cercato varie ricette su internet, alcune
richiedono mandorle pelate altre con la pellicina io ho fatto metà e metà
Ingredienti per circa 30 pezzi da 10 cm. di diametro
circa.
1 kg. di farina, quella che preferite la ricetta
originale richiede farina 00
500 gr. di mandorle sgusciate
700 gr. di zucchero
5 gr. di ammoniaca per dolci
20 gr. di pisto ossia un mix di cannella, chiodi di
garofano, pepe bianco, noce moscata, anice stellato
230 gr. di scorze di arancia e cedro canditi
250 gr. d’acqua.
La ricetta originale dice di spennellare la superficie
con uovo sbattuto. Io ho usato zucchero di canna e acqua
Tritare le mandorle grossolanamente. Setacciare la
farina con lo zucchero, le spezie, l’ammoniaca, unire le mandorle e le scorze
candite tagliate a pezzettini. Aggiungere l’acqua e impastare il tutto.
Prendere delle palline da 70 gr. circa, formare un salsicciotto della
circonferenza di un sigaro e chiuderlo in cerchio. cuocere in forno
preriscaldato a 180°C per 15 -20 minuti.
Secondo alcune ricette non vanno glassati e nemmeno
decorati con confettini vari
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