Riguardo l’origine di questo dolce , una guerra si combatte da quasi un secolo tra Australia e Nuova Zelanda, le due nazioni si contendono la paternità del dolce chiamato Pavlova ed entrambe lo considerano il loro emblema nazionale. Per gli australiani, fu un omaggio alla ballerina russa Anna Matveyevna Pavlova,. I neozelandesi ribattono invece che, quando nel 1935 lo chef Bert Sachse nella città di Perth dedicava la sua meringata alla Pavlova, già circolavano in Nuova Zelanda decine di varianti del dolce. La sua origine, molto più prosaica, risalirebbe al geniale imprenditore sir George Davis, fondatore della Davis Gelatine Company: nel volume «Davis Dainty Dishes» (1927) compare, infatti, per la prima volta la descrizione di una meringata alla panna e frutti. E, se questa storia non convince, c’è anche quella di Rose Rutheford le cui piccole meringhe al caffè e noccioline accompagnavano il tè delle signore di Dunedin. È una guerra di date: la ricetta delle piccole Pavlova apparve su un settimanale della città di Christchurch nel 1928; l’anno dopo, il New Zealand Dairy Exporte Annual pubblicò la variante ufficiale del dolce. Per i neozelandesi, quello degli australiani fu un vero sopruso. Il “caso Pavlova” ha scomodato anche alcuniaccademici: l’antropologa, esperta di evoluzione del cibo, Helen Leach vi ha dedicato un volume, The Pavlova Story: A Slice of New Zealand’s Culinary History (Otago University Press, 2008). Ci consoli il fatto che la guerra è al termine. Il quotidiano The Telegraph informa che il serissimo Oxford English Dictionary ha sentenziato: «La Pavlova è neozelandese».
La Pavlova è un dolce leggerissimo costituito da un base di meringa, un ripieno di panna e frutta, è un dolce molto appariscente consigliato soprattutto per le grandi occasioni. Gli ingredienti possono variare in base ai gusti personali e alla stagione.
Ricetta
A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti
Per la farcitura e decorazione
250 gr. di panna vegetale
Frutta fresca
Per la meringa
100 gr. di acqua di cottura dei ceci, va bene anche l’acqua dei ceci in scatola facendo attenzione che non contenga conservanti e sale
135-140 gr. di zucchero, quello che preferite.
i semi di mezza stecca di vaniglia
qualche goccia di succo di limone
Con la planetaria o con uno sbattitore elettrico, montare l’acqua dei ceci per circa 10 minuti poi aggiungere qualche goccia di succo di limone, serve per neutralizzare completamente il retrogusto di ceci. continuando a montare aggiungere un cucchiaio alla volta lo zucchero e l’aroma scelto. Montare a neve ferma, ci vogliono circa 20 minuti. E’ consigliabile incominciare a bassa velocità e alzarla un po’ alla volta per incorporare più aria.
Mettere l’impasto in una sac a poche e su una teglia rivestita di carta da forno creare le forme desiderate oppure con un cucchiaio formare dei mucchietti. Cuocere in forno preriscaldato a 90°C per tre ore poi spegnere il forno e lasciare le meringhe in forno spento per 30 minuti. sfornare e far raffreddare.
Farcire con la panna montata e la frutta fresca