lunedì 7 ottobre 2013

Torta di riso -Torta de riso bianco ricetta medievale tratta da da “libro de arte coquinaria” di Mastro Martino – Riva del Garda






Ricetta della versione moderna a cura di Anna Fabbri
Ingredienti:
Per il ripieno:
160 gr. di riso
160 gr. di mandorle
160 g. di zucchero di canna (anche perchè all'epoca  si usava solo zucchero di canna, quello di barbabietola ossia lo zucchero bianco conosciuto oggi, fu introdotto da Napoleone. In america furono gli europei ad introdurre la canna da zucchero, prima della scoperta dell'America in quelle terre non era presente)
30 gr. di pinoli
qualche cucchiaio di acqua di rose

Per la pasta:
200 gr. di farina
60 gr. di zucchero
60 gr. di burro vegetale ( margarine, burro di cacao, relolì ecc..)

Lessare a lungo il riso in acqua leggermente salata, (deve essere scotto), scolarlo tenendo da parte l’acqua di cottura e lasciare raffreddare.
Passare il riso al passaverdura aggiungendo eventualmente qualche cucchiaio di acqua di cottura, mescolare le mandorle tritate, i pinoli spezzettati, lo zucchero e 2 cucchiai di acqua di rose.
Preparare la pasta mescolando la farina con lo zucchero, il burro freddo e acqua fino ad ottenere un impasto come la pasta all’uovo.
Tirare la pasta metterla in una tortiera tenendone a parte un po’ per la copertura, aggiungere il ripieno, tagliare delle lasagne o tagliatelle con i ritagli di pasta e cospargerli sulla torta, infornare in forno caldo a 180° per ¾ d’ora o fino a completa cottura. Sfornare e cospargere di zucchero e acqua di rose.

Torta de riso bianco (ricetta in lingua originale)



Habi una libra d’amandole monde et ben piste et habi un pocha d’acqua rosata, et un pocho di brodo di riso quando è presso che cotto, et con questo distemperarai le ditte amandole; et passarale per la stamegna, et pigliarai del riso octo oncie; et cotto che sia il macinarai molto bene con l’amandole, agiognendovi doi once de lievito biancho, et una quarta di farina d’amitto, overo un pocho d’ova di luccio passato per la stamegna como è ditto di sopra, et una meza di zuccharo, item una meza oncia de pignoli mondati et rotti un pocho nel mortale, ma non pisti. Et tutte queste cose le mescolarai inseme, le metterai accocere con una crosta di sotto. Et quando serà meza  cotta gli mettirai di sopra de le lasagne secche ben sottili. Et fornita di cocere gli metterai sopra del zuccharo, et dell’acqua rosata. Et nota che questa torta non vole essere troppo cotta.

Tratta da “libro de arte coquinaria” di Mastro Martino – Riva del Garda

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