martedì 6 febbraio 2018

Migliaccio vegan di carnevale




A cura di Paola Laura Fabbri
In passato con questo nome veniva indicato un dolce realizzato con farina di miglio. oggi realizzato con semolino. Sul nostro territorio sono presenti dolci che portano questo nome in molte regioni. Il migliaccio napoletano vanta origini molto antiche, si presume fin dal XI secolo. Il termine deriva dal latino miliaccium, un pane di miglio. Nel XVIII secolo con questo termine si definiva una torta contadina tipica della Campania e della Toscana, realizzata con sangue di maiale e miglio.
Versione vegan
Ingredienti:
200 grammi di miglio decorticato oppure di semolino
1 litro di bevanda vegetale (io ho usato soia alla vaniglia)
100 gr. di fecola di patate sciolta in 30 grammi di acqua
400 gr. di ricotta vegetale
150 gr. di zucchero, quello che preferite
zeste (scorza grattugiata di un limone e un’arancia
mezzo bicchierino per liquore di limoncello (facoltativo), io ho usato liquore Strega
i semi contenuti in una stecca di vaniglia, solo se si usa latte vegetale neutro.
In una pentola versare il latte vegetale, lo zucchero, il miglio e i semi di vaniglia, portate a ebollizione e cuocere a fiamma bassa per 45 minuti circa, mescolando spesso per evitare che si attacchi. Se si usa il semolino, cuocere per 15 minuti.
Far raffreddare il composto. Una volta raffreddato aggiungere le scorze di limone e arancia, la ricotta, la miscela di fecola e acqua, il liquore. Mescolare fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Versare in uno stampo da 20 cm. di diametro precedentemente imburrato o rivestito con carta da forno. cuocere in forno preriscaldato a 180°C per un’ora circa. Far raffreddare e cospargere di zucchero a velo. Il dolce migliore se fatto "maturare" per 24 ore



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