A cura di Paola Laura Fabbri
Biscotto di antiche origini.
Pare che sia nato intorno alla metà del XVI secolo nei monasteri, numerosi
prima del passaggio di Napoleone Bonaparte. All’epoca e fino alla prima guerra
mondiale, era usanza, da parte del clero della Cattedrale, della Basilica
Gaudenziana e dei parroci , offrire ai poveri il pane di Polla (pane di
frumento), in seguito questo dolce fu chiamato “biscottino delle monache di
Novara”. Con l’editto emanato da Napoleone nel 1800 che ordinò la chiusura dei
monasteri, le monache dovettero cambiare il loro modo di vivere, alcune
trovarono ospitalità presso famiglie novaresi facoltose. In questo contesto divulgarono
le loro ricette, e la preparazione del delizioso biscottino non fu più un
segreto. Fu così che venne messo in commercio con il nome di “Biscottino di
Novara del Prina” il nome del farmacista che per primo incominciò a venderlo
nella sua bottega. Malgrado le origini religiose, divenne ben presto il simbolo
del carnevale novarese, la maschera della città è infatti il “Re biscottino” I
migliori in assoluto sono quelli prodotti dalla famiglia Camporelli, che dal
1852 realizza con grande maestria i biscotti di Novara http://www.camporelli1852.it.
Contengono solo tre ingredienti, uova, fior di farina e zucchero e dopo una
veloce cottura su carta e una successiva essicazione, si ottengono questi
leggeri, delicati e friabili biscottini. Nel 1948 Mario Pavesi, fondatore dell’omonima
azienda, mise in commercio il Pavesino, secondo me una discutibile imitazione
del biscotto di Novara
La versione vegan ovviamente
dovendo sopperire alla mancanza delle uova, contiene alcuni ingredienti in più.
In realtà stavo cercando di fare un’altra cosa ma all’assaggio mi sono resa
conto che il risultato era molto simile al biscotto di Novara. Anche la prova
inzuppo brillantemente superata, non si spappolano ma si inzuppano bene
Ingredienti:
100 gr. di farina, ho usato
quella di Tritordeum
100 gr. di fecola di patate
20 gr. di amido di mais
40 gr. di amido di frumento
(frumina)
70 gr. di olio di mais
70 gr. di zucchero, quello
che preferite
6 gr. di ammoniaca per dolci ( non è tossica http://www.alimentipedia.it/ammoniaca-per-dolci.html)
110 gr. di acqua a temperatura ambiente
Per la glassatura
30 gr. di zucchero di canna fine (ho usato zefiro di
canna)
20 gr. di zucchero a velo di canna
Setacciare gli ingredienti
secchi. Sciogliere l’ammoniaca nei 110 grammi di acqua . la miscela sugli
ingredienti secchi, aggiungere l’olio e mescolare fino ad ottenere un composto
omogeneo. Rivestire una teglia con carta da forno. Mettere l’impasto ottenuto
in una sac a poche. Formare sulla teglia dei bastoncini sottili lunghi 7/8 cm.
in una ciotola mescolare lo zucchero e lo zucchero a velo poi cospargere i
biscotti usando un colino a maglie fitte. attendere 10 minuti e ripetere l’operazione;
cuocere in forno preriscaldato a 175°C per 20/25 minuti.
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