domenica 20 luglio 2014







Torta bianca
Versione vegan di una torta medievale tratta da Maestro Martino: Libro de arte coquinaria (sec. XV).- Ms. Urbinate Latino 1203- Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana.
Si tratta di una crostata di formaggio con l’aggiunta di acqua di rosee zenzero. La versione originale che facevo quand’ero vegetariana è magnifica quindi ho deciso di provare una versione vegan

Ingredienti
Per la pasta
250 gr. di farina
 125 gr. di burro vegetale (burrolì, burro di cacao, margarine varie)
 Un pizzico di sale
 acqua in proporzione
Preparare la pasta mescolando la farina e il burro freddo tagliato a pezzetti fino a ottenere la consistenza della segatura. Aggiungere l'acqua in cui si sarà fatto sciogliere il sale e mescolare rapidamente con la punta delle dita, senza lavorare troppo, fino a ottenere una pasta omogenea. Lasciare riposare l'impasto in luogo fresco per almeno due ore prima di utilizzarlo.
Stendere una sfoglia di pasta sottile , 4-5 mm. e foderarne una tortiera con i bordi alti. Cuocere in forno caldo (180°) fino a quando non risulti dorata, circa 25 minuti.
Per il ripieno
300 gr. di formaggio di yogurt colato

125 gr. di zucchero (quello che referite)
Un cucchiaino di zenzero in polvere
250 gr. di panna vegetale
Un cucchiaio di acqua di rose
Per la finitura
Zucchero
Acqua di rose
Frullare il formaggio con la panna, lo zucchero, lo zenzero e l’acqua di rose. Versare il ripieno nella crosta di pasta e cuocere per 25 minuti circa. Sorvegliare la cottura: la parte superiore si deve colorire pochissimo. Proteggerla quindi con un foglio di alluminio. Quando si toglie dal forno, spolverizzare di zucchero e spruzzare con un filino di acqua di rose.
Ricetta originale
Piglia una libra et meza di bono cascio frescho, et taglialo menuto, et pistalo molto bene, et piglia dodici o quindici albume o bianchi d’ova, et macinali molto bene con questo cascio, agiogendovi meza libra di zuccharo, et meza oncia di zenzevero del più bianco che possi avere, similmente meza libra di strutto di porcho bello et bianco, o in loco di strutto altretanto botiro bono et fresco, item de lo lacte competentemente, quanto basti, che serà assai un terzo di bocchale. Poi farrai la pasta overo la crosta in la padella, sottile come vole essere, et mectiraila a cocere dandoli il focho a bell’agio di sotto et di sopra; et farai che sia di sopra un pocho colorita per el caldo del focho; et quando ti pare cotta, cacciala fore de la padella, et di sopra vi metterai del zuccharo fino et di bona acqua rosata.
Maestro Martino: Libro de arte coquinaria (sec. XV).- Ms. Urbinate Latino 1203- Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana.

 





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