Torta bianca
Versione vegan di una torta
medievale tratta da Maestro Martino: Libro de arte coquinaria (sec. XV).- Ms.
Urbinate Latino 1203- Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana.
Si tratta di una crostata di formaggio con
l’aggiunta di acqua di rosee zenzero. La versione originale che facevo
quand’ero vegetariana è magnifica quindi ho deciso di provare una versione
vegan
Ingredienti
Per la pasta
250
gr. di farina
125 gr. di burro vegetale (burrolì, burro di
cacao, margarine varie)
Un pizzico di sale
acqua in proporzione
Preparare
la pasta mescolando la farina e il burro freddo tagliato a pezzetti fino a
ottenere la consistenza della segatura. Aggiungere l'acqua in cui si sarà fatto
sciogliere il sale e mescolare rapidamente con la punta delle dita, senza
lavorare troppo, fino a ottenere una pasta omogenea. Lasciare riposare
l'impasto in luogo fresco per almeno due ore prima di utilizzarlo.
Stendere
una sfoglia di pasta sottile , 4-5 mm. e foderarne una tortiera con i bordi
alti. Cuocere in forno caldo (180°) fino a quando non risulti dorata, circa 25
minuti.
Per il ripieno
300 gr. di formaggio di yogurt colato
125 gr. di zucchero (quello che referite)
Un cucchiaino di zenzero in polvere
250 gr. di panna vegetale
Un cucchiaio di acqua di rose
Per la finitura
Zucchero
Acqua di rose
Frullare il formaggio con
la panna, lo zucchero, lo
zenzero
e l’acqua di rose. Versare
il ripieno nella crosta di pasta e cuocere per 25 minuti circa. Sorvegliare la cottura: la parte superiore
si deve colorire pochissimo. Proteggerla quindi con un foglio di alluminio.
Quando si toglie dal forno, spolverizzare di zucchero e spruzzare con un filino
di acqua di rose.
Ricetta originale
Piglia
una libra et meza di bono cascio frescho, et taglialo menuto, et pistalo molto
bene, et piglia dodici o quindici albume o bianchi d’ova, et macinali molto
bene con questo cascio, agiogendovi meza libra di zuccharo, et meza oncia di
zenzevero del più bianco che possi avere, similmente meza libra di strutto di
porcho bello et bianco, o in loco di strutto altretanto botiro bono et fresco,
item de lo lacte competentemente, quanto basti, che serà assai un terzo di
bocchale. Poi farrai la pasta overo la crosta in la padella, sottile come vole
essere, et mectiraila a cocere dandoli il focho a bell’agio di sotto et di
sopra; et farai che sia di sopra un pocho colorita per el caldo del focho; et
quando ti pare cotta, cacciala fore de la padella, et di sopra vi metterai del
zuccharo fino et di bona acqua rosata.
Maestro
Martino: Libro de arte coquinaria (sec. XV).- Ms. Urbinate Latino 1203- Roma,
Biblioteca Apostolica Vaticana.
Nessun commento:
Posta un commento