A cura di Paola Laura Fabbri
Biscotto di antiche origini.
Pare siano stati creati nel 1348 dal cuoco di casa Savoia, per un pranzo in
onore della visita di Carlo di Lussemburgo, ospite di Margherita, madre e
reggente per conto di Amedeo VI, a cui venne servito il Gateaux de Savoie, una
gigantesca torta che secondo alcuni
rappresentava il castello di Chambéry e secondo altri rappresentava addirittura
tutta la contea di Savoia inclusi laghi e montagne. La pasta del Gateaux de
Savoie oggi conosciuta come pasta savoiarda, assieme ai baicoli veneziano, sono
tutt’oggi i più antichi biscotti italiani. Per la loro leggerezza e friabilità
sono chiamati anche Biscotin del canarin.
Di origine piemontese questo soave biscotto arrivò anche nelle zone di
influenza dei Savoia, in Francia e in Sardegna e in Sicilia, con alcune
varianti. Il biscotto originale è composto da farina, fecola , uova montate e
vaniglia. Le bollicine dell’albume montato a neve, durante la cottura si
dilatano e permettono ai biscotti di gonfiarsi, conferendo la tipica consistenza
spumosa.
La versione vegana
ovviamente non contiene uova pertanto dobbiamo dimenticare la consistenza del
savoiardo classico.
Ingredienti:
130 gr. di farina, quella
che preferite
130 gr. di fecola di patate
70 gr. di zucchero
70 gr. di olio di mais
110 gr. di acqua tiepida
i semi contenuti in una
stecca di vaniglia
Per la finitura
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di zucchero a
velo
Setacciare la farina con la
fecola, la vaniglia e lo zucchero. Sciogliere l’ammoniaca per dolci nei 110 gr.
di acqua. aggiungere al mix di farine e zucchero la miscela di acqua e
ammoniaca e l’olio. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Rivestire una
teglia con carta da forno. . Mettere l’impasto in una sac a poche con bocchetta
liscia e formare dei bastoncini lunghi circa 8 cm. ben distanziati. Setacciare lo zucchero con lo zucchero a velo
e spolverare i biscotti, attendere qualche minuti, 5/7 e ripetere l’operazione.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 170°C per 20/25 minuti.
Nessun commento:
Posta un commento