A cura di Paola Laura Fabbri
Tra i segreti della crepe
perfetta c’è il riposo dell’impasto, anche tuot la nuit se
necessario. Sulle crepe pronte va adagiato un panno per conservarne l’umidità”.
Impilate coperte con pellicola da cucina si conservano in frigorifero per un
paio di giorni
Ricetta
150 gr. di farina debole ossia 00
70 gr. di farina di grano arso
500 gr. di bevanda vegetale io
uso soia
Un pizzico di sale
Per la finitura del piatto
Zucchero a velo
Passito di Pantelleria
Zest di limone
In una ciotola setacciare la
farina, la farina di grano arso e il sale, aggiungere il latte e sbattere con
una frusta fino ad ottenere composto liscio e privo di grumi, nell’eventualità
che risultasse qualche grumo, con il provvidenziale intervento di un frullatore
ad immersione si risolve il problema. Coprire e far riposare almeno
un’ora.
Scaldare quindi una padella
antiaderente ungendola leggermente con olio. Versare un mestolo di composto
nella padella,stende dolo con l’apposito attrezzo oppure roteando la padella,
cuocere per circa 30 – 40 secondi, sollevando leggermente i bordi. Con una
paletta di legno o antiaderente girare la crepe
Cospargere la crepe di zucchero a
velo, piegarla in quattro e versare su ogni crepe tre cucchiai di passito di
Pantelleria. Con un coltellino prelevare solo la parte gialla della scorza di
limone, e ridurla a filetti. Io uso un riga limoni, è molto comodo e crea delle
striscioline di scorza di agrumi fantastiche e non si rischia di prelevare
anche l’albedo (la parte bianca) che rende amarognolo il tutto. Mettere un cucchiaino
o più di scorza di limone sulla crepe e servire
Storia
Il nome
proviene dal termine latino crispus (arricciato,
ondulato), o dal
termine greco Χρισπος (crispos, avvolto, arrotolato)..
In Francia sono un simbolo tradizionale di amicizia e alleanza e
i mezzadri le offrivano ai loro padroni. Servite tradizionalmente in
occasione della Candelora il 2 febbraio, si usava esprimere un
desiderio quando si voltava la crêpe nella padella.
Il mondo delle cialde è vario e ricco di ricette. Vi sono cialde
croccanti, altre soffici, elastiche o morbide, alte o sottili; tra tutte queste
delizie, però, ne spicca certamente una, famosissima ed apprezzata in tutto il
mondo non solo per il suo inimitabile gusto ma anche per la sua infinita
versatilità in cucina; si tratta della crepe. La famosa cialda vanta vantare,
oltre ad un incredibile notorietà, anche un origine antichissima che
affonderebbe le proprie radici nel periodo medioevale. La leggenda vuole che la
crepe sia nata nel V secolo quando Papa Gelasio, per sfamare un consistente
numero di pellegrini francesi giunti a Roma, fece mettere assieme dai cuochi
vaticani una notevole quantità di uova e farina. Il tutto sarebbe stato cotto
su piastre roventi dando dunque vita alle prime rudimentali crepe Nel Medioevo
l’ acqua e vino sostituivano il latte. Si pensa che la ricetta moderna, che
utilizza farina di frumento, sia nata attorno al IX secolo.
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