domenica 10 agosto 2014

Vegan Crepes di grano arso con zest di limone e passito di Pantelleria





A cura di Paola Laura Fabbri 
Tra i segreti della crepe perfetta c’è il riposo dell’impasto, anche tuot la nuit se necessario. Sulle crepe pronte va adagiato un panno per conservarne l’umidità”. Impilate coperte con pellicola da cucina si conservano in frigorifero per un paio di giorni
Ricetta
150 gr. di farina debole ossia 00
70 gr. di farina di grano arso
500 gr. di bevanda vegetale io uso soia
Un pizzico di sale
Per la finitura del piatto
Zucchero a velo
Passito di Pantelleria
Zest di limone
In una ciotola setacciare la farina, la farina di grano arso e il sale, aggiungere il latte e sbattere con una frusta fino ad ottenere composto liscio e privo di grumi, nell’eventualità che risultasse qualche grumo, con il provvidenziale intervento di un frullatore ad immersione si risolve il problema.  Coprire e far riposare almeno un’ora.
Scaldare quindi una padella antiaderente ungendola leggermente con olio. Versare un mestolo di composto nella padella,stende dolo con l’apposito attrezzo oppure roteando la padella, cuocere per circa 30 – 40 secondi, sollevando leggermente i bordi. Con una paletta di legno o antiaderente girare la crepe
Cospargere la crepe di zucchero a velo, piegarla in quattro e versare su ogni crepe tre cucchiai di passito di Pantelleria. Con un coltellino prelevare solo la parte gialla della scorza di limone, e ridurla a filetti. Io uso un riga limoni, è molto comodo e crea delle striscioline di scorza di agrumi fantastiche e non si rischia di prelevare anche l’albedo (la parte bianca) che rende amarognolo il tutto. Mettere un cucchiaino o più di scorza di limone sulla crepe e servire

 Storia
Il nome proviene dal termine latino crispus (arricciato, ondulato), o dal
termine greco Χρισπος (crispos, avvoltoarrotolato).. In Francia sono un simbolo tradizionale di amicizia e alleanza e i mezzadri le offrivano ai loro padroni. Servite tradizionalmente in occasione della Candelora il 2 febbraio, si usava esprimere un desiderio quando si voltava la crêpe nella padella.
Il mondo delle cialde è vario e ricco di ricette. Vi sono cialde croccanti, altre soffici, elastiche o morbide, alte o sottili; tra tutte queste delizie, però, ne spicca certamente una, famosissima ed apprezzata in tutto il mondo non solo per il suo inimitabile gusto ma anche per la sua infinita versatilità in cucina; si tratta della crepe. La famosa cialda vanta vantare, oltre ad un incredibile notorietà, anche un origine antichissima che affonderebbe le proprie radici nel periodo medioevale. La leggenda vuole che la crepe sia nata nel V secolo quando Papa Gelasio, per sfamare un consistente numero di pellegrini francesi giunti a Roma, fece mettere assieme dai cuochi vaticani una notevole quantità di uova e farina. Il tutto sarebbe stato cotto su piastre roventi dando dunque vita alle prime rudimentali crepe Nel Medioevo l’ acqua e vino sostituivano il latte. Si pensa che la ricetta moderna, che utilizza farina di frumento, sia nata attorno al IX secolo.


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