domenica 30 novembre 2014

Pancake vegan Natalizi





A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
Con queste dosi vengono circa 10-12 pancake
180 gr. di farina (quella che preferite)
20 gr. di amido di mais
30 gr. di zucchero (quello che preferite)
10 gr. di lievito per dolci
Un pizzico di sale
200 gr. di latte vegetale (io uso soia)
40 gr di acqua gasata (in mancanza va bene anche quella del rubinetto)
5 gr. di aceto di mele (aiuta la lievitazione)
1 cucchiaino abbondante di cannella
uno di zenzero
uno di noce moscata
la punta di un cucchiaino di chiodi di garofano macinati
un cucchiaino di coriandolo macinato
mezzo cucchiaino di cardamomo macinato
mezzo cucchiaino di pepe
Setacciare gli ingredienti secchi spezie incluse. Miscelare il latte vegetale, l’acqua e l’aceto di mele. Aggiungere la miscela liquida agli ingredienti secchi e con una frusta amalgamare fino ad ottenere un composto liscio. Scaldare una padellina antiaderente meglio se con il fondo spesso, da circa 12 cm. di diametro (io uso quelle con il rivestimento in pietra, sono magnifiche) spennellata con un po’ d’olio. Versare un po’ di impasto e cuocere le frittelline. a fuoco medio finché non si formano delle bollicine sulla superficie. Girare il pancake e cuocere un altro minuto. Li ho cosparsi con succo d’agave, noci spezzettate, scaglie di mandorle, circondati con cedro candito, cioccolato, marmellata di arance e gruè di cacao, piccola quenelle di yogurt di soia con cacao.

Un po’ di storia Dolce nato nell’Antica Grecia,  arrivato nel Nord Europa, e millenni dopo, diventa uno dei simboli della cucina del Nuovo Mondo. Queste soffici frittelle, che nell’immaginario collettivo non possono esistere senza una colata di sciroppo d’acero, vantano una storia millenaria e infinite varianti dal Vietnam all’Islanda, passando per i Paesi Bassi e gli Stati Uniti.
Già nella Grecia del 500 a.C., Cratino e Magnete parlavano dei pancake

venerdì 28 novembre 2014

Panpepato vegan







A cura di Paola Laura Fabbri
La ricetta di questo antico dolce speziato di forma rotonda è presente con diverse varianti in regioni come Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Lazio. L'antenato del panpepato sarebbe il melatello, un semplice dolce a base di farina e di acqua melata, ossia acqua usata per risciacquare i recipienti che avevano contenuto miele. L'usanza di utilizzare questo liquido era già presente sulle tavole dei romani che l'usavano per dolcificare preparati fatti con latte, uova, frutta secca e vino.
Nel Medioevo i dolci melati si arricchirono delle spezie diventando un cardine della cucina dolce di corte. Fu Siena, ubicata sulla via Francigena dove si facevano ricchi commerci, che fece di queste preparazioni una proficua attività.
Leggenda narra che l'ispirazione venne presa da certi pani speziati a base di miele riportati dall'Oriente dal senese Niccolò de' Salimbeni nel XII secolo. La ricetta originale prevedeva farina, miele, frutta di stagione (fichi, arance, susine, mele, uva) e spezie. Cuocendo l'impasto si aveva l’accorgimento di lasciarlo un po’ umido, in modo che la frutta fermentasse, dando alla focaccia il caratteristico gusto acidulo: da qui anche il nome di panforte.
Il primo documento in cui compare il panpepato risale al 1205 ed è un documento contabile dell’Abbazia di Montecelso . Nel 1370 il panpepato era un prodotto “di lusso”, un prodotto senese da esportazione, consumato anche a Venezia durante le festività di Natale. 
Con il trascorrere del tempo la ricetta si trasformò sostituendo la frutta bollita con frutta candita e secca.  Dato l’elevato valore energetico, le milizie senesi lo usavano durante le campagne militari del 1550. Un’idea che verrà rivalutata nel 1911, quando la Ditta Parenti prese a produrre panforti quadrati per i soldati di stanza in Africa.
Per molto tempo questo dolce si produceva solo  nei monasteri nei conventi e nelle farmacie per la loro maggior disponibilità a procurarsi le spezie. Nel XVIII si agli ingredienti venne aggiunto il cioccolato.
 In origine la ricetta prevedeva l’uso di frutta, melone, fichi, agrume, soprattutto arance, il tutto bollito (e candito) nel miele e poi mescolato con mandorle e noci in un recipiente in cui era stato impastato ancora miele con farina e spezie. I’impasto veniva diviso in porzioni dalla forma di  pani rotondi, con una cupola al centro come le pagnotte. In seguito verranno appiattiti e assumeranno assumere la classica forma a cui siamo abituati oggi. L’uso dell’ostia è piuttosto per evitare che l’impasto si attacchi allo stampo durante la cottura è piuttosto recente, ; anticamente si usava solo la farina. Nei Capitoli del forno de “La Storia dal Libro delle memorie” (1595/1677), documento conservato nell’archivio comunale  di Buonconvento, vengono fornite poche indicazioni riguardi ingredienti e metodi di cottura
Secondo un manoscritto (l’epoca non è chiara: prima si parla di XVIII secolo e poi di 1675), per il panpepato occorrono 15 ingredienti: il miele, lo zucchero, la farina di grano, le noci, le nocciole di monte (le avellane), le mandorle, il candito di popone (melone), il candito di cedro, le arance candite, il limone candito (scorza), coriandolo, cannella di Ceylon, il pepe aromatico (piper cubebe), i chiodi di garofano, la noce moscata (http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/dolci/storia-dei-panpepati.html)

Ricetta
Ho cercato di ricostruire quella che poteva essere la ricetta in origine, ovviamente si tratta di un’ipotesi

Ingredienti per la versione vegan:

250 gr. di mandorle non pelate
120 gr. di noci
120 gr. di nocciole

mercoledì 26 novembre 2014

vegan chocolate and coffee break





Pan di spagna al cioccolato, caffè e sottili sfoglie di cioccolato fondente
A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro o quadrato da 22X22
100 gr. di farina 
100 gr. di fecola di patate
150 gr. di zucchero di canna
50 gr. di cacao
60 gr. di olio di semi
120 gr. di latte vegetale
110 gr. di caffè freddo, oppure orzo o yannoh
5 gr. di aceto di mele, aiuta la lievitazione
mezza bustina di lievito in polvere
Mescolare gli ingredienti secchi e setacciarli, in una ciotola miscelare il latte con il caffè, l’aceto di mele e l'olio, aggiungere il composto al mix di farine e zucchero e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi.
Ungere ed infarinare uno stampo da 18 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per 45 minuti circa (dipende dal forno) controllare la cottura con uno stecchino,  deve risultare asciutto.

Per la farcitura
500 gr. di panna vegetale da montare, io uso la professional crem
due cucchiai di caffè solubile oppure orzo o yannoh
200 gr di cioccolato extrafondente al 75%

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, stenderlo su una superficie piatta e fredda, ad esempio una lastra di marmo o granito  rivestita di pellicola da cucina, creando uno strato di 2-3 mm. far raffreddare e tagliare a piccoli rettangoli o quadrati per creare delle fogliette. Oppure comperare le fogliette già pronte.
 in una terrina mescolare 100 gr. di panna montata con il caffè solubile, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto con una frusta per evitare di smontare la panna. Tagliare la torta a metà, farcirla con la panna ricoprire la panna con le fogliette di cioccolato. chiudere con l’altra metà della torta e decorare con la restante panna montata.





Torta vegan Susanna tutta panna





A cura di
Paola Laura Fabbri
In onore dell'omonimo film di Steno del 1957 (che mi piace moltissimo)
Ingredienti per uno stampo da 20/22 cm. di diametro
125 gr. di farina 
125 gr. di fecola di patate
150 gr. di zucchero di canna
60 gr. di olio di semi
230 gr. di latte vegetale
mezza bustina di lievito in polvere
i semi di una stecca di vaniglia (facoltativa)
mescolare gli ingredienti secchi e setacciarli, in una ciotola miscelare il latte e l'olio, aggiungere il composto al mix di farine e zucchero e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi.
Ungere ed infarinare uno stampo da 18 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 45 minuti circa (dipende dal forno) controllare la cottura con uno stecchino,  deve risultare asciutto.

Per la farcitura
300 gr. di marmellata di arance amare o di arance
500 gr. di panna vegetale da montare io uso la professional crem
50 gr. di liquore all’arancia
un paio di cucchiai d’acqua

Allungare il liquore all’arancia con i due cucchiai d’acqua. Tagliare a metà la torta e bagnare le due parti con il liquore. Farcire con la marmellata di arance. Montare la panna e decorare la torta a piacere






Vegan Trionfo barocco






A cura di Paola Laura Fabbri
Questo trionfo di panna e cioccolato nasconde un finissimo pan di Spagna al pistacchio con un delicato cuore al cioccolato. Il nome, trionfo barocco mi è venuto in mente pensando al pistacchio di Bronte contenuto nel pan di spagna e al magnifico barocco siciliano
Ingredienti per uno stampo da 20/22 cm. di diametro
125 gr. di farina 
125 gr. di fecola di patate
80 gr. di pistacchi ridotti in farina
150 gr. di zucchero di canna
60 gr. di olio di semi
230 gr. di latte vegetale
mezza bustina di lievito in polvere
vaniglia (facoltativa)
mescolare gli ingredienti secchi e setacciarli, in una ciotola miscelare il latte e l'olio, aggiungere il composto al mix di farine e zucchero e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi.
Ungere ed infarinare uno stampo da 18 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 45 minuti circa (dipende dal forno) controllare la cottura con uno stecchino,  deve risultare asciutto.
Per la crema e la decorazione

Per la crema
600 gr. di latte di soia al cioccolato o  qualunque latte vegetale,
30 gr. di farina quella che preferite
12 gr. di amido di mais
60 gr. di zucchero di canna oppure succo d'agave o malto
100 gr. di cioccolato fondente.
500 gr. di panna vegetale da montare, io uso la professional crem
Tritare il cioccolato. Diluire in una ciotola gli ingredienti secchi con 100 grammi di latte, portare ad ebollizione il latte rimanente e versarlo sul composto di farina , amido e zucchero, cuocere a fuoco basso per circa 3-4 minuti mescolando continuamente con una frusta. Togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato grattugiato. Mescolare fino al completo scioglimento del cioccolato.
Tagliare a metà il pan di spagna al pistacchio e farcirlo con la crema al cioccolato. Montare la panna e decorare a piacere.



Trionfo barocco vegan






A cura di Paola Laura Fabbri
Questo trionfo di panna e cioccolato nasconde un finissimo pan di Spagna al pistacchio con un delicato cuore al cioccolato. Il nome, trionfo barocco mi è venuto in mente pensando al pistacchio di Bronte contenuto nel pan di spagna e al magnifico barocco siciliano
Ingredienti per uno stampo da 20/22 cm. di diametro
125 gr. di farina 
125 gr. di fecola di patate
80 gr. di pistacchi ridotti in farina
150 gr. di zucchero di canna
60 gr. di olio di semi
230 gr. di latte vegetale
mezza bustina di lievito in polvere
vaniglia (facoltativa)
mescolare gli ingredienti secchi e setacciarli, in una ciotola miscelare il latte e l'olio, aggiungere il composto al mix di farine e zucchero e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi.
Ungere ed infarinare uno stampo da 18 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 45 minuti circa (dipende dal forno) controllare la cottura con uno stecchino,  deve risultare asciutto.
Per la crema e la decorazione

Per la crema
600 gr. di latte di soia al cioccolato o  qualunque latte vegetale,
30 gr. di farina quella che preferite
12 gr. di amido di mais
60 gr. di zucchero di canna oppure succo d'agave o malto
100 gr. di cioccolato fondente.
500 gr. di panna vegetale da montare, io uso la professional crem
Tritare il cioccolato. Diluire in una ciotola gli ingredienti secchi con 100 grammi di latte, portare ad ebollizione il latte rimanente e versarlo sul composto di farina , amido e zucchero, cuocere a fuoco basso per circa 3-4 minuti mescolando continuamente con una frusta. Togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato grattugiato. Mescolare fino al completo scioglimento del cioccolato.
Tagliare a metà il pan di spagna al pistacchio e farcirlo con la crema al cioccolato. Montare la panna e decorare a piacere.



Crostata vegan al caramello e cioccolato




A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
Per la crema al caramello da preparare il giorno prima
400 gr. di zucchero di canna
500 gr. di panna vegetale (io uso la Professional Crem ma va bene qualunque panna vegetale anche da cucina)
100 gr. di burro vegetale
Preparare la crema al caramello il giorno prima
Portare ad ebollizione la panna
Riscaldare, leggermente una bastardella di rame o in una pentola dal fondo spesso, poi incominciare a versare lo zucchero in piccole quantità, muovendolo ogni tanto con un cucchiaio di legno ma senza sbattere, altrimenti si cristallizza man mano che si scioglie, aggiungerne altro, aumentando la quantità in proporzione allo zucchero già sciolto
Fuori dal fuoco, amalgamare la panna bollente al caramello, quindi il burro vegetale a pezzetti mescolando bene con una spatola di gomma o con un cucchiaio di legno. All’inizio il composto potrebbe separarsi, non preoccupatevi: sbattendo ancora ritornerà omogeneo. Lasciar riposare la crema tutta la notte in frigorifero.

Per la pasta frolla
150 gr. di farina
150 di amido di mais
50 gr, di cacao
100gr. di zucchero di canna
170 gr. di burro vegetale
Un pizzico di sale

Mescolare gli ingredienti secchi, unire il burro vegetale freddo e intridere con la punta delle dita. Impastare velocemente e far riposare almeno un’ora in frigorifero.
Stendere metà della pasta frolla alla spessore di 5mm. Foderare uno stampo per crostata con la frolla, bucherellare e cuocere in bianco (solo la pasta senza farcitura), per 25 minuti. Togliere da forno e far raffreddare

Per la crema al cioccolato
Ingredienti:

600 gr. di bevanda vegetale al cioccolato
50 gr. di cioccolato fondente
30 gr. di farina 00,
12 gr. di amido di mais,
60 gr. di zucchero di canna oppure succo d'agave o malto
Grattugiare il cioccolato
Diluire in una ciotola gli ingredienti secchi con 100 grammi di bevanda al cioccolato, portare ad ebollizione la bevanda al cioccolato rimanente, aggiungere il cioccolato grattugiato, mescolare per scioglierlo bene e versare sul composto di farina , amido e zucchero, cuocere a fuoco basso per circa 3-4 minuti mescolando continuamente con una frusta.

Composizione del dolce
Riempire fino a metà il guscio di pastafrolla al cioccolato con la crema al caramello. Ricoprire con la crema al cioccolato fredda. Decorare a piacere. Far riposare in frigorifero per almeno un’ora prima di servire

Crostata vegan di confettura di rose e mele




A cura di Paola Laura Fabbri
Per la pasta
150 gr. di farina
150 di amido di mais o fecola di patate o amido di frumento
90 gr.di zucchero (quello che si preferisce)
180 gr. di burrolì, margarine vegetali, o burro di cacao, io uso solo il burrolì da anni, perché non contiene oli schifosi lo usavo anche quand’ero vegetariana.. Ho provato con la margarina autoprodotta ma il risultato non mi è piaciuto
Zest di limone facoltativo, io non sempre lo metto, dipende da cosa devo fare.
Setacciare gli ingredienti secchi e con la punta delle dita intriderli con il burro vegetale. Una volta ottenute delle briciole impastare velocemente. Avvolgere il panetto in pellicola per alimenti e far riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Stendere la pasta in una sfoglia delle spessore di 5 mm. e foderare uno stampo per crostata da 22 cm. di diametro, bucherellare la pasta con l’apposito attrezzo o con i rebbi di una forchetta. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 25/30 minuti.
Per il ripieno
Due mele
Un vasetto di confettura di rose senza mele
http://www.florartearenzano.com/?p=690
http://romanengo.it/shop/conserve-e-confetture-di-frutta-e-fiori/conserva-di-petali-di-rose/
http://romanengo.it/i-nostri-prodotti/conserve-e-confetture-di-frutta-e-fiori/
Fette biscottate sbriciolate
Stendere la pasta in una sfoglia delle spessore di 5 mm. e foderare uno stampo per crostata da 22 cm. di diametro, bucherellare la pasta con l’apposito attrezzo o con i rebbi di una forchetta. Cospargere il fondo con le fette biscottate sbriciolate, questo procedimento serve per far assorbire l’umidità dei ripieni umidi e consente di cuocere meglio la pasta. Tagliare le mele a dadini e , mescolare alle mele la confettura di rose e versare il tutto sulla pasta. Coprire con strisce o con un altro disco di pasta intagliato. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 25/30 minuti.

Plum cake vegan allo yogurt e semi di papavero





A cura di Paola Laura Fabbri
La parola plum cake indica svariati dolci al forno:
Il termine plum cake ,ovvero torta di prugne,secondo alcuni studiosi, si riferisce ad un’antica preparazione tedesca a base di carne di manzo stufata con l’uva passa, prugne, vino e spezie. In epoca vittoriana il plum cake si è trasformato in un dolce e veniva preparato per le festività natalizie e pasquali. Secondo altri, invece,il dolce deriva da una preparazione tedesca più simile ad una crostata ricoperta di prugna. In italiano il termine cambia significato indicando dei dolci lievitati in forno. Sono a base di farina, grassi, zucchero e uova e per consistenza sono simili al pan di Spagna . Una caratteristica è la forma rettangolare: l'impasto versato in uno stampo a cassetta. Sono facili da preparare in casa e a seconda della ricetta prevedono i più svariati ingredienti: lo yogurt, il limone, l'uva passa,il cioccolato

Ingredienti per uno stampo da 13 x 23 cm. circa
200 gr. di farina quella che preferite
50 gr. di fecola di patate
150 gr. di zucchero, quello che preferite
Mezza bustina di lievito
200 gr. di yogurt di soia al naturale
100 gr. di olio, ho usato mais
5 gr. (un cucchiaino) di aceto di mele. Aiuta la lievitazione
due cucchiai di semi di papavero
Per la finitura (facoltativa)
Un cucchiaino di zucchero
Un cucchiaino di zucchero a velo


Setacciare la farina con la fecola lo zucchero i semi di papavero  e il lievito. lo yogurt  con l’olio e l’aceto di mele. Aggiungere la miscela liquida agli ingredienti secchi, mescolando con una frusta fino ad ottenere un composto liscio ben amalgamato e senza grumi. Versare il composto in uno stampo per plum cake imburrato o rivestito di carta da forno. Setacciare lo zucchero con lo zucchero a velo e spargerlo sull’impasto. Questo procedimento, cuocendo crea una crosta in superficie come quella dei savoiardi. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 45 minuti

martedì 25 novembre 2014

Vegan Torta di mandorle salentina






Versione vegan a cura di Paola Laura Fabbri
Ho preso la ricetta da questo sito http://www.velocissimo.it/torta_di_mandorle.html  e  creato la versione vegan. Il risultato è un delizioso dolce alla mandorla, soffice.  Rimane molto umido all’interno nonostante i 50 minuti di cottura
Ingredienti per uno stampo da 22 cm. di diametro
200 gr. di mandorle ridotte in farina
200 gr. farina, quella che preferite, la ricetta originale richiede fio di farina ossia 00
200 gr. di zucchero, quello che preferite
150 gr. di burro vegetale (burrolì, burro di cacao, margarina, margarina autoprodotta)
200 gr. di bevanda vegetale (latte di soia, riso ecc…) io ho usato latte di mandorle non dolcificato della operativa Valdibella
5 gr. di aceto di mele, aiuta la lievitazione
1 bustina di lievito per dolci.

Setacciare la farina con il lievito e la farina di mandorle. In una terrina lavorare a crema il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Miscelare il latte di mandorle con l’aceto di mele. Unire il mix di farine al composto di burro e zucchero. Unire anche la miscela di latte e aceto di mele e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare l’impasto in uno stampo da 22 cm. di diametro precedentemente imburrato o rivestito di carta da forno. cuocere in forno preriscaldato a 175°C per 45/50 minuti. Controllare sempre la cottura con uno stecchino di legno, i tempi variano da forno a forno

lunedì 24 novembre 2014

Vegan Pumpkin pie




 A cura di Paola Laura Fabbri
Nel 1621. A Plimoth Plantation, l’attuale New England, nasce uno dei primi insediamenti europei nelle Americhe, che convive a fianco delle tribù dei nativi. Da centinaia di anni le tribù coltivano zucche e zucchine. Con l’arrivo dell’inverno, quasi la metà degli abitanti del villaggio muore di freddo e di scorbuto e i nativi si fanno avanti offrendo loro cibo fra cui la zucca. Da qui nasce la tradizione del Thanksgiving, ossia il giorno del ringraziamento che si celebra i quarto venerdì di novembre, purtroppo i nativi non hanno proprio un bel niente per cui ringraziare, e nemmeno i poveri tacchini. Circa cinquant’anni dopo il primo Thanksgiving già si prepara qualcosa di molto simile a una pumpkin pie, riempiendo uno stampo con un composto fatto di polpa di zucca stufata e mescolato con latte, miele e spezie, che viene poi cotto nella brace rovente. Si tratta di una “torta” molto diversa da quella che siamo abituati a conoscere, infatti si chiamava pompkin pudding.  Nel frattempo, in Francia, François Pierre La Varenne, uno degli chef francesi più famosi della storia e autore di uno dei manuali di cucina francese più famosi del diciassettesimo secolo, inserisce nel suo manoscritto Le Vrai Cuisinier, una ricetta di torta di zucca che include anche un guscio di pasta, all’epoca una sfoglia. La ricetta di La Varenne originale, risale al 1651. I francesi apprezzano molto il dolce e la fama della pumpkin pie arriva in Inghilterra, dove si sviluppano diverse varianti del dolce che arriva nelle colonie d’America. Amelia Simmons, autrice di American Cookery, codifica la prima ricetta della pumpkin pie, e introduce una novità: il guscio di pasta frolla. Sia perché la zucca è un ortaggio autunnale, sia per il legame di questo ortaggio con il Thanksgiving, la pumkin pie diventa in poco tempo uno dei dolci tradizionali del Ringraziamento  Il  legame con Halloween arriva molto più tardi, con le migrazioni di massa da Irlanda e Scozia, che portano con sé la tradizione celtica della vigilia di Ognissanti, sdoganando l’antica celebrazione pagana e l’usanza dei Jack O’Lantern le famose zucche intagliate con una candela all’interno. Così, la pumpkin pie diventa anche il dolce di Halloween.
Nel 1929, Arthur Libby per velocizzare della preparazione della pumpkin pie crea con il fratello Charles e a Archibald McNeill la polpa di zucca aromatizzata in lattina. Archibald McNeill nel 1875 fondò la Libby’s ,  una delle aziende americane più famose nel settore dei cibi in scatola. Questo prodotto viene usato tutt’oggi
Ingredienti per il ripieno per uno stampo per crostata da 22 cm. di diametro
500 gr. di polpa di zucca cotta e ridotta in purea
170 gr. di zucchero di canna integrale, per integrale intendo dulcita o mascobado
250 gr. di panna vegetale
un cucchiaino di cannella, uno di zenzero, mezzo di noce moscata e un quarto di cucchiaino di chiodi di garofano macinati. Mescolare tutti gli ingredienti e con un frullatore ad immersione frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Per la pasta frolla
150 gr.  di farina, quella che preferite

domenica 23 novembre 2014

Vegan Torta di pomi mi sono stufata del solito titolo torta di mele ;-)




A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti per uno stampo da 22 cm. di diametro
250 gr. di farine miste, io ho usato la farina "7 effe"
Con: sfarinato di grano duro, farina di grano tenero, farro, segale, riso, grano saraceno e mais. del mulino Martino (http://www.mulinomarino.it/prodotti.php)
150 gr. di zucchero di canna integrale, per integrale intendo dulcita o mascobado
mezza bustina di lievito per dolci
cannella, zenzero, chiodi di garofano macinati, pepe. Per quanto riguarda il quantitativo è a piacere
100 gr. di uvetta ammollata per un paio d’ore nel rum
230 gr. di bevanda vegetale (latte di soia, riso ecc..)
 60 gr. di olio di semi, io uso mais
50 gr. di aceto di mele,aiuta la lievitazione
2 mele
Setacciare le farine con lo zucchero, il lievito e le spezie. Miscelare il latte vegetale con l’aceto di mele e l’olio. Unire la miscela liquida agli ingredienti secchi e con una frusta mescolare fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi poi aggiungere l’uvetta e il rum in cui era stata a macerare. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.  Versare l’impasto ottenuto in uno stampo da 22 cm. di diametro, imburrato o rivestito di carta da forno. Io ho usato uno stampo per cassata siciliana perché volevo ottenere una forma leggermente svasata. Tagliare le mele e ottenere 8 parti, posizionare le mele sulla superficie della torta. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 45 minuti. I tempi variano da forno a forno, controllare sempre la cottura con uno stecchino di legno.


sabato 22 novembre 2014

Vegan treccia di pan brioche all'avena e uvetta




A cura di Paola Laura
Ingredienti
300 gr. di farina manitoba
170 gr. di farina, quella che preferite
30 gr. di farina d’avena
250 gr. di bevanda vegetale (latte di soia, riso ecc…)
60 gr. di olio evo dal sapore leggero oppure olio di mais
50 gr. di zucchero di canna integrale, per integrale intendo dulcita o mascobado oppure zucchero, quello che preferite
10 gr. di sale
25 gr. di lievito di birra (un cubetto)
200 gr. di uvetta ammollata in acqua tiepida oppure nel rum, per 2-3 ore
50 gr. di scorze di arancia e limone candite (facoltative)
Setacciare le farine con lo zucchero, e il sale. Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido. Unire l’olio al mix di farine, zucchero e sale, aggiungere il lievito sciolto nel latte e impastare per almeno 10 minuti. Mettere in una terrina infarinata, coprire con pellicola da cucina e far lievitare per due ore in luogo tiepido intorno ai 28°C.  Trascorso questo tempo l’impasto avà raddoppiato il suo volume. riprendere l’impasto e stenderlo in un rettangolo da cui si dovranno ricavare due strisce, nel senso della lunghezza. Farcire le strisce posizionando al centro un po’ di uvette e scorze candite, arrotolarle e chiudere bene i bordi. Intrecciare i due “tubi” , chiudere il tutto a cerchio. Appoggiare su una teglia da forno e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 40/45 minuti, avendo cura di posizionare nel forno un pentolino con acqua


Danubio dolce






A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti
Ingredienti
300 gr. di farina manitoba
200 gr. di farina, quella che preferite
250 gr. di bevanda vegetale (latte di soia, riso ecc…)
60 gr. di olio evo dal sapore leggero oppure olio di mais
50 gr. di zucchero di canna integrale, per integrale intendo dulcita o mascobado oppure zucchero, quello che preferite
10 gr. di sale
25 gr. di lievito di birra (un cubetto)
Per la farcitura
cioccolato bianco vegan io uso quello di Vantastic food
Setacciare le farine con lo zucchero, e il sale. Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido. Unire l’olio al mix di farine, zucchero e sale, aggiungere il lievito sciolto nel latte e impastare per almeno 10 minuti. Mettere in una terrina infarinata, coprire con pellicola da cucina e far lievitare per due ore in luogo tiepido intorno ai 28°C.
Trascorse le due ore prendere l’impasto e formare delle palline da 30 gr. l’una. appiattirle e inserire al centro due quadratini di cioccolato bianco, sigillare bene la pallina. Posizionare le palline una vicino all’altra in una teglia da 22 cm. di diametro. Coprire con pellicola per alimenti e far lievitare per un’ora in luogo tiepido. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 40/45 minuti avendo cura di inserire un pentolino di acqua sul fondo del forno.