giovedì 26 giugno 2014

Cannoncini vegan alla crema pasticcera o con crema chantilly





A cura di Paola Laura Fabbri
Un altro classico in versione vegan. Ricetta molto semplice
Ingredienti per la pasta sfoglia:
Regole fondamentali per una perfetta pasta sfoglia:
La quantità di materia grassa deve essere pari e anche a volte superiore alla quantità di farina utilizzata
La qualità della materia grassa deve essere ottima
La temperatura della materia grassa e della pasta deve essere sempre fredda.
Ingredienti:
500 gr. di farina (manitoba o farina per dolci)
500 gr. di margarina da sfoglia fredda. che spiegheremo alla fine della ricetta
250 ml. di acqua fredda
sale 1 cucchiaino da the
Sul piano di lavoro, meglio se di marmo, disporre la farina a fontana lasciando un buco nel centro.
Versare nel centro metà dell'acqua, fredda, nella quale avrete sciolto una il sale.
Mescolare con le dita facendo assorbire la farina e cominciando a impastare.
Aggiungere il resto dell'acqua mano mano che impastate e smettere di aggiungerne non appena si avrà ottenuto un impasto sodo, ne troppo molle ne troppo duro. La pasta deve avere la stessa consistenza di un panetto di burro ammorbidito
Appena ottenuta la giusta consistenza di impasto, fare un panetto, avvolgere nella pellicola trasparente e mettete in frigo a riposare per 30 minuti.

Classico e semplicissimo budino vegan alla vaniglia







E' un po' ridicolo pubblicare una ricetta così semplice ma comunque la condividiamo ugualmente 

A cura di Paola Laura Fabbri

Ingredienti per il budino:
500 ml. di latte vegetale alla vaniglia
Oppure di latte vegetale e una stecca di vaniglia
50 gr. di zucchero quello che preferite
50 gr. di amido di mais oppure un cucchiaino e mezzo di agar agar

Setacciare l’amido o l’agar agar con lo zucchero Sciogliere il tutto nel latte vegetale e portare ad ebollizione a fuoco basso, mescolando continuamente. Continuare la cottura finché non si sarà addensato, mescolare fino a completo scioglimento Versare in uno stampo o in stampi individuali, coprire a contatto ossia far aderire al budino la pellicola da cucina; questo serve ad evitare la formazione di quella brutta pellicola che si forma di solito quando budini e creme si raffreddano. Far raffreddare e mettere in frigo almeno due ore prima di servire.
Se si usa un latte vegetale normale, tagliare nel senso della lunghezza la bacca di vaniglia e portare ad ebollizione il latte con la vaniglia poi procedere come sopra


mercoledì 25 giugno 2014

Budino vegan alla carota e vaniglia con salsa di carote e zenzero fresco







A cura di Paola Laura Fabbri

Ingredienti per il budino:
400 ml. di latte vegetale alla vaniglia
100 di succo di carota
50 gr. di zucchero quello che preferite
50 gr. di amido di mais oppure un cucchiaino e mezzo di agar agar
Setacciare l’amido o l’agar agar con lo zucchero Sciogliere il tutto nel latte vegetale e portare ad ebollizione a fuoco basso, mescolando continuamente. Continuare la cottura finché non si sarà addensato. Togliere dal fuoco e aggiungere  il succo di carota, amalgamare il tutto.Versare in uno stampo o in stampi individuali,coprire a contatto ossia far aderire al budino la pellicola da cucina; questo serve ad evitare la formazione di quella brutta pellicola che si forma di solito quando budini e creme si raffreddano. Far raffreddare e mettere in frigo almeno due ore prima di servire

Per la salsa di carote e zenzero:
due carote
1-2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
Un cucchiaio di succo d’agave
Un cucchiaio di succo di limone

Grattugiare le carote. Nel bicchiere del frullatore ad immersione versare il succo di limone, l’agave, lo zenzero e le carote grattugiate. Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Sformare i budini e servirli accompagnandoli con la salsa di carote e zenzero

martedì 24 giugno 2014

Fior di tutti i fiori vegan





Fior di tutti i fiori
FIOR DI TUTTI I FIORI (Da una canzone popolare salentina). Questo biscotto è stato "ispirato"dalla versione degli Alla Bua di questa bellissima canzone Fior di tutti i fiori 
E fior di tutti i fiori 
fiori de lu pepe tutte le funtanelle su siccate 
e mo su siccate, e mo su siccate 
povero amore mio more ti sete 
e more ti sete, e more ti sete 
povero amore mio more ti sete
https://www.facebook.com/pages/Alla-Bua-OFFICIAL/198245576893085?fref=ts
www.allabua.it
Ricetta a cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
150 gr. di farina
150 gr. fecola di patate
100gr. di zucchero di canna a velo
210 gr. di burro vegetale a temperatura ambiente
Un cucchiaio di mix di pepe rosa, verde, nero, bianco e garofanato

Bacche di pepe rosa per la decorazione
Montare il burro con lo zucchero a velo, lavoralo fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere la farina setacciata con la fecolae ilpepe. Amalgamare il tutto. Mettere l’impasto in una sac a poche o in una siringa spara biscotti con beccuccio liscio. Sulla teglia rivestita di carta da forno, creare le forme desiderate. Farcire al centro con qualche bacca di pepe rosa. Far riposare in frigorifero per almeno due ore. Cuocere in forno a 180°C per 15 minuti. 

Babaganoush Vegan (purea di melanzane)




A cura di Paola Laura Fabbri
E’una salsa di origini medio orientali composta principalmente da polpa di melanzane e spezie varie. È originaria del Medio Oriente, tipica della cucina libanese ma è diffusa anche nel Nord Africa In diverse varianti. E’ conosciuta anche come caviale dei poveri
In questa densa crema si riuniscono due sapori:quello leggermente affumicato delle melanzane e quello deciso della tahina in cui spiccano il limone e l’aglio. Un abbinamento entusiasmante, dotato di un fascino un po’ grezzo.
Ingredienti:
1 kg. di melanzane
2-4 spicchi d’aglio ( io sono come i vampiri, lo odio e non li metto)
180 gr. di tahina
Il succo di tre limoni1 cucchiaio di semi di cumino macinati
3 cucchiai di olio evo
Sale,pepe q.b.
Cuocere le melanzane, sarebbe l’ideale cuocerle sotto la brace, cosa che gli conferisce un sapore speciale di affumicato. Alternativa è spuntare le melanzane, tagliarle a metà nel senso della lunghezza e cuocerle in forno a 200 gradi per circa 45 minuti. Una volta cotte, sbucciarle e raccogliere la purea in una terrina. Aggiungere la tahina, il sale, il cumino, gli spicchi d’aglio (nell’eventualità che si decida di usarli), l’olio evo e il succo di limone un po’ alla volta. Con un frullatore ad immersione frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Servire con cruditè e fettine di pane casereccio tostato


Budino vegan al cioccolato glassato al Disaronno originale




A cura di Paola Laura Fabbri

Ingredienti per il budino:
500 ml. di latte vegetale al cioccolato
50 gr. di zucchero quello che preferite
25 gr. di cacao
25 gr. di cioccolato extrafondente (io uso 85%) spezzettato
50 gr. di amido di mais oppure un cucchiaino e mezzo di agar agar
Setacciare l’amido o l’agar agar con lo zucchero e il cacao Sciogliere il tutto nel latte vegetalee portare ad ebollizione a fuoco basso, mescolando continuamente. Continuare la cottura finché non si sarà addensato. Togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato spezzettato, mescolare fino a completo scioglimento Versare in uno stampo o in stampi individuali. Far raffreddare e mettere in frigo almeno due ore prima di servire

 Per la gelatina al Disaronno originale:
50 gr. di acqua

lunedì 23 giugno 2014

Budino vegan al cocco





A cura di Paola Laura Fabbri
Pubblicare una ricetta tanto semplice è un po’ ridicolo :-D
Il termine budino è recente in italiano, compare solo dal 1808 nella forma 'bodino' e dal 1892 in quella attuale. E’un adattamento dell'inglese 'pudding', che indica un dolceSulla parola inglese, nell'adattamento italiano, influì probabilmente anche la voce francese 'boudin'
Esistono moltissime ricette di budino, alcune della cucina italiana prevedono l'aggiunta di burro nell'impasto 
La preparazione del budino è semplice, latte, cacao, zucchero, farina, mescolare tutto e portare ad ebollizione. Può essere realizzato sia a livello artigianale che industriale, e in entrambi i casi, il budino deve riposare in uno stampo per qualche ora in frigorifero. Nonostante le diverse varianti, attualmente il budino più apprezzato è quello classico al cacao. Il budino può essere accompagnato da amaretti, mandorle, biscotti secchi, lingue di gatto. Nelle ricette di fine '800 il cacao non era fra gli ingredientiIl budino era molto diffuso in Veneto, usato non solo come dolce, ma anche come secondo piatto; venivano mescolati latte, miele, riso, uva passa, farina e zucchero che lo rendevano molto ricco.

Nello stesso periodo anche in Gran Bretagna il budino cotto (boiled pudding) era il cibo giornaliero della marina militare Royal Navy. Oggi gli inglesi attribuiscono al termine budino vari prodotti densi e compatti come la crema brûlé e la panna cotta.

Un antico dolce persiano, il "Shol El-Zard", realizzato per la festa dell'Imam Hussein è un altro tipo di budino dolce a base di riso cotto, zafferano, mandorle e pistacchi. Anche la cucina turca offre una variante di questo dolce, il "pudding di Noé". Una sorta di zuppa dolce e densa che contiene frutta secca e cereali. Nel Nord America, il budino è un dessert cremoso fatto esclusivamente con latte e uova. Viene servito con panna montata e frutta (in genere mirtilli rossi). Nell’America Meridionale, molti dolci si basano sul budino europeo, con aggiunta di frutta esotica e facilmente abbinabili a formaggi cremosi.

Ingredienti:
500 ml. di latte di cocco
50 gr. di zucchero quello che preferite
80 gr. di amido di mais oppure un cucchiaino e mezzo di agar agar
Mescolare l’amido o l’agar agar con lo zucchero, sciogliere il tutto nel latte di cocco e portare ad ebollizione a fuoco basso, mescolando continuamente. Continuare la cottura finché non si sarà addensato. Versare in uno stampo o in stampi individuali. Far raffreddare e mettere in frigo almeno due ore prima di servire

Budino vegan al Piña Colada e gelatina al rum







A cura di Paola Laura Fabbri
Esistono diverse versioni circa l'origine di questa bevanda. Alcune testimonianze parlano di "bevande a base di ananas e rum", ma senza il latte di cocco, già dagli anni venti.
Un riferimento iniziale ad una bevanda chiamata Piña Colada composta da rum, noce di cocco e ananas, si trova nell'edizione del 16 aprile 1950 del New York Times
Un'altra versione riconosce il Piña Colada come bevanda tipica di Porto Rico, paese dove si dice sia stato creato per la prima volta nel1963 da Don Ramon Portas Mingot, che tentando di ideare un cocktail originale a base di frutta, preparò il primo Piña Colada. NellaVecchia San Juan c'è una targhetta commemorativa in marmo per ricordare questo evento.
È probabile quindi che in buona parte dei Caraibi, già dagli anni cinquanta, si fosse a conoscenza di questo tipo di bevanda, chiamata semplicemente "ananas colata", ma fu nel 1963 che essa venne ufficializzata col nome di Piña Colada e assunta come bevanda nazionale portoricana.
Ingredienti per il budino:
250 ml. di latte di cocco
250 ml di succo d’ananas

sabato 21 giugno 2014

Vegan Mousse Giamaica






Mousse Giamaica
A cura di Paola Laura Fabbri
A volte uno produce cose inguardabili, e nonostante gli sforzi per renderle presentabili ma niente da fare  rimangono delle brutture, comunque è buona ;-)
Per la base di biscotto:
400 gr. di biscotti vegani, io ho usato i digestive
100 gr. di burro vegetale o olio di cocco possibilmente crudista
Per la mousse al ciocolato
200 gr. di cioccolato extrafondente, io ho usato quello al 85%
150 gr. di latte vegetale al cioccolato
300 gr. di panna da montare vegetale. Io uso la Professional Crem o la Leha quest’ultima è reperibile su www.ivegan.it

Per lo strato di banane
4/5 banane
50 gr. di burro vegetale, burrolì, burro di cacao, margarina possibilmente senza olio di palma
30 gr. di zucchero di canna integrale tipo Dulcita o Mascobado
100 gr. di rum scuro
Preparare la base

giovedì 19 giugno 2014

Vegan Mousse al pistacchio di Bronte e Torta Alessandro








La mousse è un dolce di consistenza cremosa e leggera. La parola, di origine francese, significa "schiuma" o "spuma".
Questo genere di dolce viene realizzato solitamente utilizzando panna montata, uova e aromi, cioccolato oppure puree di frutta. Si realizzano anche anche mousse salate 
La mousse è apparve per la prima volta nel 1775 nel ricettario Les soupers de la cour del cuoco francese Menon. Il cuoco descrisse quattro differenti mousse:alla crema, al caffè, al cioccolato e allo zafferano. Prima di servirle raccomandava di tenerle due ore in ghiaccio
.
A cura di Paola Laura fabbri
Ingredienti per la mousse:
600 gr. di latte di soia o qualunque latte vegetale
35 gr. di farina 00,
35 gr. di amido di mais,
70 gr. di zucchero di canna oppure succo d'agave o malto
200 gr. di pasta di pistacchio oppure 200 gr. di pistacchi tritati molto finemente ( magari passandoli anche nel macinacaffè)

martedì 17 giugno 2014

Mousse al cioccolato vegan






A cura di Paola Laura Fabbri
La mousse è un dolce di consistenza cremosa e leggera. La parola, di origine francese, significa "schiuma" o "spuma".
Questo genere di dolce viene realizzato solitamente utilizzando panna montata, uova, aromi, cioccolato o puree di frutta  oppure puree di frutta. Si realizzano anche anche mousse salate
La mousse è apparve per la prima volta nel 1775 nel ricettario Les soupers de la cour del cuoco francese Menon. Il cuoco descrisse quattro differenti mousse:alla crema, al caffè, al cioccolato e allo zafferano. Prima di servirle raccomandava di tenerle due ore in ghiaccio.
Una mousse ben riuscita deve incorporare quanta più aria possibile, deve essere ariosa e non con la consistenza di una crema o di un budino, altrimenti non è una mousse.

Ingredienti:
200 gr. di cioccolato extrafondente, io ho usato quello al 85%
150 gr. di latte vegetale al cioccolato
300 gr. di panna da montare vegetale. Io uso la Professional Crem o la Leha quest’ultima è reperibile su www.ivegan.it

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria

Lingue di gatto versione vegan




Le lingue di gatto sono una ricetta classica della pasticceria secc, di probabile origine alsaziana
la ricetta, viene citata anche dall’Artrusi nel suo libro 'la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene'(ricetta n 635). Una pasticceria di Les Halles,a Parigi, fino agli anni ’20 del Novecento fu un punto di riferimento, per gli amanti di questi biscotti
Il pasticcere, amava le lingue di gatto e Perrault, le sfornava e le confezionava in scatole di latta con l'effige del gatto con gli stivali. Un omaggio, questo, al favolista e al nome di questi biscottini, sottili e allungati che ricordano, la lingua dei gatti.
Le lingue di gatto, sono molto versatili e possono essere consumate semplici o ricoperte di cioccolato; essere usate, per accompagnare creme, gelati e sorbetti o decorare torte.
Con lo stesso impasto, si possono creare cestini, da riempire di creme varie, oppure sigari, da riempire di cioccolato ecc.
Come ogni ricetta classica, ne esistono diverse varianti, alle mandorle, alle nocciole, al cacao al pistacchio ecc.
Versione vegan a cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
110 gr. di farina 0 (o quella che preferite)
60 gr. di zucchero a velo(quello che preferite)

lunedì 16 giugno 2014

Tiramisù vegan di grano arso





A cura di Paola Laura Fabbri Veg.

Le origini del tiramisù non sono molto certe. Alcuni le fanno risalire al 1960, sembra nel ristorante "El Toulà" di Treviso. Un'altra versione colloca la sua nascita verso la fine del XVII secolo a Siena, quando il Granduca di Toscana, Cosimo III de' Medici decise di trasferirsi per qualche giorno nella città. I pasticcieri senesi decisero di realizzare, proprio in onore del granduca un dolce che rappresentasse quelle che erano le caratteristiche del nobile. Doveva essere un dolce “importante” che contenesse al suo interno ingredienti semplici ma gustosi; era importante che fosse sfarzoso e goloso poiché il nobile amava molto le dolcezze. Venne così realizzato l'attuale tiramisù che allora,in onore proprio del granduca fu chiamato “zuppa del duca”.La leggenda, racconta che divenne il dolce prediletto dai cortigiani che attribuivano al dolce proprietà eccitanti e afrodisiache. Si diffuse quindi l'abitudine di consumarne abbondanti porzioni prima di ogni incontro amoroso. Ed ecco che la “zuppa del duca” cambiò nome e prese quello decisamente allusivo di “tiramisu”.
La farina di grano arso è una specialità pugliese (in dialetto gren iars) ottenuta dalla macinazione del grano duro precedentemente tostato; si presenta con una colorazione e un profumo intenso. In passato veniva ottenuta dalla macinazione del grano raccolto dopo la bruciatura delle stoppie, a seguito della mietitura. Questa grano veniva recuperato e macinato dalle persone che non potevano permettersi la farina ordinaria. Adoro il grano arso e ho creato un tirmisù con questa magnifica farina
Ingredienti:
Per la crema di grano arso
600 gr. di latte di soia o  qualunque latte vegetale
100 gr. di farina di grano arso

domenica 15 giugno 2014

Vegan Cupcakes alle rose e more di gelso





A cura di Paola Fabbri
Ingredienti:
300 gr. di farina (io uso 150 gr. di manitoba e 150 gr. di farina 00)
30 gr. di amido di mais
180 gr. di zucchero
12 gr. di lievito per dolci
120 gr. di burro vegetale
5 gr. di aceto di mele
140 gr. di latte vegetale
100 gr. di acqua di rose ad uso alimentare. Si trova facilmente nei negozi etnici, soprattutto arabi o indiani
Per il Frosting:
300 gr. circa di formaggio di yogurt colato (per ottenere 300 grammi occorre un chilo di yogurt).
50 gr. di burro vegetale

giovedì 12 giugno 2014

Torta rovesciata alla frutta e lavanda vegan






A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
60 gr. di zucchero (quello che preferite) per il caramello
Frutta mista io ho usato pesche noci, pesche tabacchiere dell’Etna, albicocche, banane
70 gr. di farina (quella che preferite)
70 gr. di amido di mais
80 gr. di zucchero
10 gr. di lievito per dolci
Due cucchiaini di lavanda ad uso alimentare.
220 gr. di bevanda vegetale
Sbucciare e affettare al frutta
Rivestire di carta da forno uno stampo per crostata da 22 cm. di diametro. Fare uno strato con i 60 gr. di zucchero. Posizionare per alcuni minuti lo stampo sotto il grill del forno in modo da caramellare lo zucchero, senza bruciacchiarlo come ho fatto io. Controllare per tutto il tempo e non perderlo di vista.
Togliere lo stampo dal forno e posizionare la frutta sul caramello ottenuto. In una ciotola setacciare gli ingredienti secchi, aggiungere la lavanda e la bevanda vegetale e con una frusta mescolare fino ad ottenere un composto liscio senza grumi. Versare delicatamente l’impasto ottenuto sulla frutta.
Cuocere in forno ventilato a 190°C per 25 minuti. Far raffreddare e “rovesciare” su un piatto per torta
Servire freddo con una cucchiaiata di yogurt di soia. Io ho usato quello naturale non dolcificato

Torta rovesciata ai pomodori (salata) vegan




A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti:
Pomodori sodi
Olive snocciolate Io uso quelle pugliesi (I love Salento)
Origano
60 gr. di pane grattugiato
5 gr. di alga dulce tritata
120 gr. di fecola di patate
120 gr. di farina
60 gr. di olio evo
260 gr. di acqua a temperatura ambiente
Una bustina di lievito per dolci. Ho voluto provare il lievito per dolci in una preparazione salata. Esperimento riuscito
4 gr. di sale
Rivestire uno stampo per crostata da 24 cm. di diametro con carta da forno. Ungere bene con olio e cospargere con il pane grattugiato e l’origano. Tagliare i pomodori a fettine ed eliminare i semini. Posizionare le fette di pomodoro sul composto di pane grattugiato e origano, alternandoli con le olive.
In una terrina setacciare gli ingredienti secchi, aggiunger l’alga dulce. Aggiungere l’olio e l’acqua mescolando con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi. Versare l’impasto sui pomodori. Cuocere in forno ventilato a 190°C per 30 minuti. Far raffreddare e “rovesciare” su un piatto da portata. Decorare con foglie di basilico.