venerdì 27 settembre 2013

Sbrisolona mantovana versione vegan





Ricetta a cura di Paola Laura Fabbri

Simbolo della pasticceria mantovana, questa torta chiamata anche sbrisolina o sbrisulada,. Il nome deriva dal sostantivo brìsa, che in mantovano vuol dire briciola, datole a causa della sua friabilità.
L’origine del dolce sarebbe contadina, come testimonierebbe l’uso della farina di mais, ingrediente fondamentale della ricetta nata a cavallo tra '500 e '600. Sembra che la si preparasse in un’occasioni speciali, come la nascita di un bambino o una promessa di matrimonio, per poi essere conservata a lungo.
La sbrisolona si nobilitò con l'arrivo alla corte dei Gonzaga che la arricchirono introducendo zucchero, spezie e mandorle.
Nella tradizione lombarda questo dolce era chiamato “torta delle tre tazze” per l’eguale quantità, misurata in tazze, dei suoi tre ingredienti principali: farina gialla, farina bianca e zucchero.
Con il passare del tempo la ricetta, interpretata con varianti popolari o borghesi, ha avuto diversi ingentilimenti: minore presenza di farina di mais, sostituzione dello strutto con il burro, maggiore morbidezza del composto.
(Fonte: Tacuini Storici http://www.taccuinistorici.it)

Ingredienti:
200g di farina
200g di farina fioretto di mais
200g di mandorle pelate
50 gr. di mandorle non pelate per la decorazione
150g di zucchero di canna
250g di burro burro vegetale
Baccello di vaniglia
Un pizzico di sale
Zucchero a velo per decorare


Setacciare le farine e unire le mandorle tritate grossolanamente, lo zucchero, la vaniglia, un pizzico di sale e burro vegetale. Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto non uniforme e con dei piccoli grumi. Versare il tutto in una tortiera imburrata, formando uno strato di circa 2 cm. di spessore Decorare con le mandorle non  pelate Cuocere in forno a 150°Cperun’ora e togliere.  Far raffreddare e cospargere con lo zucchero a velo. Servire la torta, spezzandola con le mani, senza l’uso del coltello.


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