domenica 30 giugno 2013

Vegan Torta della nonna (la torta più semplice del mondo)

La decorazione è copiata da Sweet Soemi





Riguardo l’origine di questo dolce ci sono diverse versioni, certo è che le nonne non c’entrano nulla. Alcuni sostengono che sia un dolce tipicamente ligure ma diffuso anche in Toscana. Altra versione  indica origini fiorentine. La creazione di questo dolce è attribuita al al cuoco Guido Samorini che creò per scommessa questa torta. Nel suo locale chiamato "San Lorenzo", alcuni clienti erano stanchi dei pochi dolci che la cucina tipica offriva e gli chiesero una sorpresa per la settimana successiva. Samorini gli presentò quel piatto che piacque molto sia nel gusto che nella novità: "La torta della nonna", o "Torta con i pinoli".
Ricetta
A cura di Paola Laura Fabbri

Ingredienti:

Per la pasta frolla
150 gr. di farina
150 di amido di mais
100gr. di zucchero di canna
150 gr. di burro vegetale
Un pizzico di sale

Per la decorazione
Pinoli
Zucchero di canna a velo

sabato 22 giugno 2013

Seitan NON tonnato ( non ci sono né il tonno né il vitello)




A cura di Paola Laura Fabbri
NELLA VERSIONE VEGAN IL POVERO VITELLO E' SOSTITUITO PIU' CHE DEGNAMENTE DAL SEITAN
Le Origini del Vitello tonnato o Vitel tonnà o Vitel tonnè sono perse nella notte dei tempi e avvolte nel mistero.
Nonostante le sonorità francesi del nome si tratta di un piatto di origine italiana, città piemontesi, lombarde, venete ed emiliane si contendono, la creazione del piatto. “Storicamente , ad una origine tardo settecentesca del piatto, in un’ area che si allarga da Parigi alla pianura Padana, corrisponde un irradiamento simultaneo nei ricettari francesi, piemontesi, lombardi, veneti ed emiliani della ricetta.
Esistono due tipologie di vitello tonnato, l’uno caldo e l’altro freddo, la salsa a base di maionese per quest’ultimo è diventata norma solo nel nostro secolo, nelle prime versioni ottocentesche sotto questo nome non rientrava neppure il tonno: si può pensare che tonnato volesse in un primo tempo significare cucinato come fosse tonno e che la ventresca sott’olio sia stata aggiunta in un secondo tempo, probabilmente attratta dal nome del piatto.”
La preparazione fredda era tipicamente estiva, tradizionale per Ferragosto
Ingredienti
Per 6 persone
1 Kg. Di seitan
Una bottiglia di vino bianco secco
2 bacche di ginepro
2 foglie di alloro sminuzzate
2 chiodi di garofano
3 bacche di pepe nero

2 cucchiai di aceto bianco o di mele
Mezza costa di sedano affettata
6 gr. di alga dulce o wakame (in sostituzione delle acciughe)

domenica 16 giugno 2013

Pavlova vegan



Riguardo l’origine di questo dolce , una guerra si combatte da quasi un secolo tra Australia e Nuova Zelanda, le due nazioni si contendono la paternità del dolce chiamato Pavlova ed entrambe lo  considerano il loro emblema nazionale. Per gli australiani, fu un omaggio alla ballerina russa Anna Matveyevna Pavlova,. I neozelandesi ribattono invece che, quando nel 1935 lo chef Bert Sachse nella città di Perth dedicava la sua meringata alla Pavlova, già circolavano in Nuova Zelanda decine di varianti del dolce. La sua origine, molto più prosaica, risalirebbe al geniale imprenditore sir George Davis, fondatore della Davis Gelatine Company: nel volume «Davis Dainty Dishes» (1927) compare, infatti, per la prima volta la descrizione di una meringata alla panna e frutti. E, se questa storia non convince, c’è anche quella di Rose Rutheford le cui piccole meringhe al caffè e noccioline accompagnavano il tè delle signore di Dunedin. È una guerra di date: la ricetta delle piccole Pavlova apparve su un settimanale della città di Christchurch nel 1928; l’anno dopo, il New Zealand Dairy Exporte Annual pubblicò la variante ufficiale del dolce. Per i neozelandesi, quello degli australiani fu un vero sopruso. Il “caso Pavlova” ha scomodato anche alcuniaccademici: l’antropologa, esperta di evoluzione del cibo, Helen Leach vi ha dedicato un volume, The Pavlova Story: A Slice of New Zealand’s Culinary History (Otago University Press, 2008). Ci consoli il fatto che la guerra è al termine. Il quotidiano The Telegraph informa che il serissimo Oxford English Dictionary ha sentenziato: «La Pavlova è neozelandese».
La Pavlova è un dolce leggerissimo costituito da un base di meringa, un ripieno di panna e frutta, è un dolce molto appariscente consigliato soprattutto per le grandi occasioni. Gli ingredienti possono variare in base ai gusti personali e alla stagione.
Ricetta
A cura di Paola Laura Fabbri
Ingredienti
Per la farcitura e decorazione
250 gr. di panna vegetale
Frutta fresca
Per la meringa
100 gr. di acqua di cottura dei ceci, va bene anche l’acqua dei ceci in scatola facendo attenzione che non contenga conservanti e sale
135-140 gr. di zucchero, quello che preferite. 
i semi di mezza stecca di vaniglia
qualche goccia di succo di limone

Con la planetaria o con uno sbattitore elettrico, montare l’acqua dei ceci per circa 10 minuti poi aggiungere qualche goccia di succo di limone, serve per neutralizzare completamente il retrogusto di ceci. continuando a montare aggiungere un cucchiaio alla volta lo zucchero e  l’aroma scelto. Montare a neve ferma, ci vogliono circa 20 minuti. E’ consigliabile incominciare a bassa velocità e alzarla un po’ alla volta per incorporare più aria.
Mettere l’impasto in una sac a poche e su una teglia rivestita di carta da forno creare le forme desiderate oppure con un cucchiaio formare dei mucchietti. Cuocere in forno preriscaldato a 90°C per tre ore poi spegnere il forno e lasciare le meringhe in forno spento per 30 minuti. sfornare e far raffreddare. 


Farcire con la panna montata e la frutta fresca

Torta diplomatica ( Veneziana) vegan







A cura di Paola Laura Fabbri
Come per molti altre preparazioni, anche in questo caso le ipotesi riguardo l’origine di questo dolce sono svariate. Alcuni sostengono che il nome sia dovuto al fatto che una torta simile fu inviata in dono a Francesco Sforza nel 1454 allora Duca di Milano da un diplomatico del ducato di Parma. Un’altra versione racconta che la torta sia stata creata a Verona, nel periodo post-natalizio per riciclare gli avanzi del Pandoro. 
La torta diplomatica è un vanto della pasticceria italiana, composta da due strati di pasta sfoglia e uno di pan di Spagna, imbevuto di bagna per renderlo ancora più morbido, il tutto farcito crema diplomatica, che nasce dall'unione tra crema pasticcera e crema chantilly. 
Ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia
Per il pan di Spagna
130 gr. di farina 00
100 gr. di fecola di patate
180 gr. di zucchero di canna
80 gr. di olio di semi
150 gr. di latte vegetale
mezza bustina di lievito in polvere
vaniglia (facoltativa)

venerdì 14 giugno 2013

Devil’s food cake






A cura di Paola Laura Fabbri Veg

La devil's food cake, cibo del diavolo è torta di origine americana, diffusa negli Stati Uniti fin dai primi del 1900. Si tratta di una torta molto calorica, composta da tre strati di torta al cioccolato farcita con crema al cioccolato o panna montata. La copertura di questo dolce è ottenuta con “spatolate” di ganache al cioccolato fondente. Difficile resistere alla diabolica e sensuale tentazione della devil’s food cake.
Ricetta
Per la torta
130 gr. di farina 00
100 gr. di fecola di patate
180 gr. di zucchero di canna
30 gr. di cacao 
80 gr. di olio di semi
150 gr. di latte di soia al cioccolato
100 gr. di cioccolato fondente fuso
mezza bustina di lievito in polvere

Tortino al cioccolato con cuore morbido fondente





A cura di Paola Laura Fabbri Veg
Ingredienti:
60 gr. di farina
20 gr. di fecola di patate
60 gr. di cacao
80 gr. di zucchero di canna
6 gr. di lievito per dolci
100 gr. di cioccolato fondente ( io uso quello al 75%)
80 gr. di olio di semi
130 gr. di bevanda vegetale al cioccolato
Setacciare gli ingredienti secchi,  unire l’olio e la bevanda vegetale. Amalgamare fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi. Unire il cioccolato precedentemente fuso a bagno maria, mescolare bene.
Riempire gli appositi stampini fino a ¾. Cuocere in forno a 180°C per 13-14 minuti. Servire tiepidi

Fiori al limone e bergamotto




A cura di Paola laura Fabbri

150 gr. di farina di riso
100gr. di amido di mais
50 gr. di farina
90 gr. di zucchero di canna, o zucchero a velo(di canna)
5 gr. di lievito per dolci150 gr. di burro vegetale 
Tre gocce di olio essenziale di bergamotto, 
un cucchiaio di succo di limone, zest (scorza grattugiata)di limone.

Miscelare gli ingredienti secchi, aggiungere il burro freddo a pezzetti, con la punta delle dita intridere il burro con la farina, fino a formare grosse briciole poi impastare il tutto, formare una palla e far riposare in frigorifero per un'ora. Stendere l’impasto ad uno spessore di 4 mm. ritagliare i biscotti nella forma preferita. Cuocere a 160°C per 20 minutiIo ho usato la siringa sparabiscotti

Cheesecake monoporzione alla rosa





A cura di Paola Laura Fabbri Veg
Ingredienti
500 gr. di formaggio di yogurt (di soia) colato
300 gr. di panna da montare vegan
Qualche goccia di acqua di rose ad uso alimentare
Per la base
250g di biscotti secchi (tipo digestive) tritati finemente
125g di burro vegetale fuso
Preparazione della base di biscotto
Sbriciolare i biscotti e mescolarli al burro vegetale, versare il composto nello stampo cercando di livellarlo bene. Far raffreddare in frigorifero.
Mescolare il formaggio, aggiungere la panna montata el’acqua di rose. Versare la crema ottenuta sulla base di biscotto e far raffreddare per almeno sei ore in frigorifero.
Togliere dallo stampo e decorare con rose candite o petali di rosa non trattati

Base per gelato vegan











A cura di Paola Laura Fabbri

Base per gelato
350 gr. di Bevanda vegetale oppure ½ panna e ½ 
bevanda vegetale
60 gr. di dolcificante preferito, zucchero di canna, malto, succo d’agave ecc…
Un cucchiaino di farina di semi di carrube (da non confondere con la farina di carrube).
Versare la bevanda vegetale scelta in una pentola, aggiungere la faina di semi di carrube e scioglierla bene, unire il dolcificante e portare ad ebollizione a fuoco lento, mescolando sempre.

lunedì 3 giugno 2013

Esperimento: Torta paradiso al cacao







Ingredienti:
Per uno stampo dal diametro di cm.20
160 gr. di fecola di patate
140 gr. di farina
20 gr. di cacao
4 gr. di lievito per dolci
300gr. di zucchero a velo di canna
230 gr. di burro vegetale
230 gr. di bevanda di soia al cioccolato o altra bevanda vegetale

Lavorare a crema lo zucchero a velo  e la margarina. Setacciare le farine e il lievito. Aggiungere il  mix di farina e lievito alla crema di burro, alternando con la bevanda vegetale. Mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo, senza grumi. Versare nello stampo e cuocere in forno a 190°C per un’ora. Controllare la cottura con uno stecchino di legno. I tempi di cottura possono variare da forno a forno.
Far raffreddare e cospargere di zucchero a velo