venerdì 19 aprile 2013

Vegan cassata siciliana al forno





Al principio la cassata Siciliana era semplicemente pasta frolla ripiena di ricotta zuccherata che veniva cotta al forno. Con il passare del tempo fu inventata la pasta reale fatta con mandorle e zucchero, nacque così la cassata Siciliana che oggi conosciamo.
Solitamente, quando si parla di cassata siciliana il pensiero va a quel dolce straordinario e sontuoso più conosciuto in tutto il mondo, rivestito di pasta reale e decorato con canditi. La cassata al forno  risale invece al periodo della dominazione saracena (831 – 1072) quando si diffondeva in Sicilia anche l’uso della canna da zucchero e quindi molto tempo prima della più nota cassata siciliana.
Si racconta infatti che mentre un arabo mescolava zucchero e ricotta gli venne chiesto il nome del dolce che stava realizzando e lui rispose “qas’at” che era invece il nome della ciotola che conteneva gli ingredienti
Ricetta a cura di Paola Fabbri
Per la pasta frolla
150 gr. di farina,
100 gr. di amido di mais
75 gr. di zucchero di canna, o zucchero a velo(di canna
150 gr. di burro vegetale (io uso  il burrolì è un prodotto fantastico).
zest di limone (facoltativo)
3 cucchiai di marsala
Miscelare gli ingredienti secchi, aggiungere il burro freddo a pezzetti, con la punta delle dita intridere il burro con la farina, fino a formare grosse briciole, aggiungere il marsala, impastare il tutto, formare una palla e far riposare in frigorifero per un'ora. 
Per la farcitura

lunedì 8 aprile 2013

Vegan cassata siciliana I versione






A cura di Paola Fabbri 
La Cassata dolce siciliano di origine araba, ha un nome che deriva da "Quas'at", cioè "ciotola rotonda".
È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani(P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.
Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo  la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato.
Nel periodo normanno, a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale  o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si passò così dalla cassata al forno a quella composta a freddo.
Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata al periodo pasquale. Un documento ufficiale[senza fonte] del primo sinodo dei ivescovi  siciliani a Mazzara del Vallo nel 1575 afferma che la cassata è "irrinunciabile durante le festività". Un proverbio siciliano  recita "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua" ("Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua").

Ricetta della versione vegan
Per il pan di Spagna:
260 gr. di farina 00
200 gr. di fecola di patate
220 gr. di zucchero di canna
160 gr. di olio di semi
250 gr. di latte vegetale
1 bustina di lievito in polvere
vaniglia (facoltativa)
mescolare gli ingredienti secchi e setacciarli, in una ciotola miscelare il latte e l'olio, aggiungere il composto al mix di farine e zucchero e mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi.
Ungere ed infarinare uno stampo da 22 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per 35 minuti circa (dipende dal forno) controllare la cottura con uno stecchino,  deve risultare asciutto.